In un afoso pomeriggio di Luglio, nello stato di Washington, il giovane Mike tenta di scialacquare le ore di noia gironzolando nella sua stanza aspettando il suo amico Pete.
Inizia un fumetto, lo mette via, rovista in un cassetto cercando snack rammolliti da giorni, passa due minuti parlando al ventilatore imitando un robot, riguarda i progetti ai quali sta lavorando con l’amico, quasi cade dondolando sulla sedia, spalanca il frigo e si apre una birra. Suona il campanello e quasi si affoga con la birra da quanto è assorto nei pensieri. Pete entra nella stanza sbattendo un rotolo di fogli sul tavolo.
Mike, ho una grande idea. E se le lamine le facessimo ondulate per aumentare la tenuta della tavola?
Pete, non ti vedo da una settimana e te ne esci con queste stronzate?
Mike allunga la mano verso il cesto della frutta, tasta una banana, la solleva. La guarda stringendo gli occhi. Lib tech snowboards aveva appena avuto inizio.

I PRIMI PASSI DI LIB TECH SNOWBOARDS

E’ il 1977 quando i due, Mike e Pete, producono il loro primo snow.

Nel 1984 lasciano la stanza polverosa della Pacific Lutheran University per inseguire il loro sogno, che in quel momento ha la forma della fattoria del signor White (per convenzione tutti i fattori americani si chiamano White.) In cambio di qualche lavoretto hanno una stanza tutta loro dove incollare, testare, disegnare le tavole dei loro sogni. La piccola community snowboard locale appoggia i ragazzi comprando tavole e dando consigli ai ragazzi, le vendite non sono nulla di che, ed il povero signor White che voleva maritare la figlia coi baffi ad uno dei due ragazzi si rassegna a farle sposare il figlio del lattaio. La storia sembra quella di una delle tante aziendine di snow artigianali, finchè Mike si ricorda della banana. Le tavole fino a quel momento rigorosamente camber avevano un difetto, ovvero l’impossibilità di alleggerire la zona centrale della tavola. Questo significava pochissime possibilità di manovra. Mike prende il camber, lo rovescia, ed il mondo snowboard esplode. Così come il fatturato dell’azienda.

Le nuove tavole che vengono dall’america sono facili, divertenti, di fatto permettono al mondo freestyle di crescere in maniera esponenziale.

Intanto si scopre che la figlia del signor White è un ragazzo, si chiama Shaun, solo che il padre l’ha sempre vestito da donna per ricordare la sua capra Martha uccisa probabilmente dalle volpi.
Dannati messicani.
Shaun, incazzato come una pantera col padre ma soprattutto con Pete che provava sempre a restare solo con lui nel fienile, manda tutti a cagare e si compra una Burton. Ma questa è un’altra storia.

A proposito di Pete, ve lo ricordate il povero Pete e la sua idea stupida delle lamine ondulate? Bene, qualche anno dopo la neo fondata Lib Technologies brevetta il Magne-Traction, ovvero una sciancratura che supera i limiti della tradizionale sciancratura radiale. Mike si batte un cinque alto per l’idea fenomenale che ha avuto. Pete piange in un angolo. Redistribuendo il peso su sette punti di contatto con raggi differenti le curve sono stabili, profonde, la tenuta impeccabile.

LIB TECH SNOWBOARDS AI GIORNI NOSTRI

Saltando brevemente ai giorni nostri la fabbrica è diventata un’azienda a tutti gli effetti ed i profili si sono evoluti moltissimo, insieme ai materiali.
L’originale profilo Banana viene migliorato aumentando le zone camber e diminuendo quelle rocker. La filosofia aziendale è sempre la stessa.
Tavole artigianali di altissima qualità, rispetto totale per l’ambiente, ricerca delle migliori tecnologie.
Le tavole di Mike e Pete vincono così tanti premi che devono comprare la fattoria di White per metterci coppe e medaglie, e la schiera di pro affascinati dalle tecnologie di Lib tech snowboards annovera mostri sacri del calibro di Travis Rice, Eric Jackson, Jamie Lynn, Chris Rasman e tanti altri.
L’introduzione recente del profilo C3 rappresenta la volontà di Lib di restare sempre al passo coi tempi, di rimettersi in discussione giocando con il camber tradizionale che avevano rinnegato inizialmente facendo fortuna. 
Vengono create GNU snowboards, Roxy, Bent Metal, tutte figlie di Lib tech snowboards. 

Lib Technologies, partita da una stalla come un tizio che conosciamo tutti ma senza l’aiuto dello spirito santo, continua a dettare i trend ed essere un faro di innovazione nel mondo dello snow introducendo nuove tecnologie nel totale rispetto dell’ambiente. E poi ogni tavola arriva con la firma di chi l’ha costruita, questa è la vera cosa che conta.

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