CULTURE
CAPiTA che a volte tu non sappia di cosa si parla
Belli, bravi e pure sfigati! No non parliamo dei commessi Fresh Farm ma della storia travagliata di quella gang che oggi detta legge su come si producono tavole con i contro cassi.
Avevamo appena scoperto che il Millennium Bug era una cagata e io stavo varcando per la prima volta il portone delle scuole elementari di Puianello mentre Blue Montgomery e Jason Brown in un garage di Seattle (Washington) stavano facendo partire quello che oggi non è più un progetto ma una realtà affermata.
Gli inizi di CAPiTA Snowboard
Sono i primi del 2000 e stiamo bevendo una cassa di Bud Light seduti su una poltrona di copertoni usati, Corey Smith disegna una forma fallica con l'uniposca sulla sua tavola sentendosi istantaneamente pervaso dal brivido dell'artista, vicino al portone Dustin Krysak sta fresando la base della tavola con la pialla da legno a mano del nonno convinto di fare un bel lavoro e tutto ciò porta all'inevitabile: "Rega go n'idea da mat" se ne esce Blue.
"Fratello no! Ciò già provato e non mi sono seduto per una settimana" si sente dall'altro lato del garage,
"Ma che caz... No idiota sta zitto. Ora, sentite bene bimbi: e se entrassimo a gamba tesa nel mondo delle tavole? Corey può infilare i suoi falli sulle tavole senza preoccuparsi di perdere lo sponsor e noi altri potremmo girare gratis. Figo eh?" (fonte: nessuna)
CAPiTA Snowboard dal 2000 al 2013
"Quando nel 2013 si registra il minor numero di tavole vendute al mondo succede il patatrac (o arriva l'opportunità della vita, questo lo vedremo): Elan Snowboard chiude i battenti"
Nel brevissimo periodo il brand acquista notorietà grazie ad un'impronta artistica assolutamente unica e mai vista, la produzione delle tavole è affidata alla ElanFactory (Austria) che all'epoca produceva per una quantità di brand infiniti: Arbor, Rome, Nitro, Lobster, Bataleon e tanti altri.
L'azienda non si mangia passi e cresce ad un ritmo lento ma costante, inserendo nuovi Riders nel team e nuove menti al reparto ricerca e sviluppo: la SuperCorp comincia ad essere quella che oggi conosciamo!
Il brand (e tutti gli altri) attraversa uno dei periodi più critici del mercato snowboard, tra varie crisi globali e perdita di appeal sui giovani.
Quando nel 2013 si registra il minor numero di tavole vendute al mondo succede il patatrac (o arriva l'opportunità della vita, questo lo vedremo): Elan Snowboard chiude i battenti, bancarotta, fine, lasciando a piedi tutti quelli che si appoggiavano a lei per la produzione delle proprie tavole. La bancarotta picchia forte: materiali costosi e clienti insolventi.
La nascita di CAPiTA Mothership
"...chiamano le migliori menti della progettazione green et voilà nel 2015 nasce la Mothership!"
In quel momento importantissimo del mondo snowboard Blue e i suoi soci non erano messi così male come si pensava e qualche soldo in quei 13 anni erano riusciti a metterlo da parte, a differenza tua che ancora cerchi gli spicci tra le pieghe del materasso.
Prima di tutti, o forse erano addirittura gli unici pazzi ad averci pensato, rilevano Elan, fabbrica che gli ha prodotto tavole per anni e che conoscono molto bene: ri-assumono i 70 mastri operai rimasti a casa e finiscono la loro produzione per la stagione 2014.
Ora mi dirai: "Allora la Mothership che noi tutti conosciamo è la vecchia Elan >_>". No! Ascolta nani che magari finisce l'articolo e riesci pure a ricordarti qualcosa.
Comprano un pezzo di terra edificabile vicino ad una bella collina ad un (UNO) km da dove si collocava la ormai defunta Elan, chiamano le migliori menti della progettazione green et voilà nel 2015 nasce la Mothership!
Soldi, potere e riguardo per il pianeta
"Sono riusciti a inculcare (giustamente) nelle nostre menti che tavole sostenibili posso essere fatte e sono pure di ottima qualità"
La Mothership salta subito agli occhi della cronaca snowboard per via della sua maniacale attenzione all'ambiente, utilizzano un complicatissimo sistema di tubi e magia nera per scaldare e raffreddare non solo l'azienda ma tutti i processi che servono alla realizzazione di uno snowboard: diventa la prima azienda snowboard ad emissione cO2 zero.
Il lavoro di salvaguardia ambientale non si limita alla produzione energetica 100% idro per mandare avanti i macchinari e la seggiovia che hanno in giardino (maledetti) ma si espande in ricerca di materiali sostenibili dal legno FSC ed eco-inchiostri a bio-resine e fibre naturali.
Negli ultimi 7 anni insieme ad un'altra azienda oltre oceano sono riusciti a inculcare (giustamente) nelle nostre menti che tavole sostenibili posso essere fatte e sono pure di ottima qualità, attirando su di loro brand come api sul nettare.
Ad oggi producono per un bel po' di gente e non solo si sono presi il fregio che Elan possedeva ma sono riusciti ad evolverlo secondo le esigenze dei riders e dell'ambiente.
2022 Michele Cocconi