E' l'alba del 2163

 L’uomo ha colonizzato Marte da cinquant’anni lasciando sulla terra industrie, inquinamento e la musica folk, da una decina di anni abbiamo conquistato il segreto per la vita eterna ed i ricchi si godono emozionanti crociere stellari sfrecciando tra le lune di Giove. Sulla faccia oscura della luna sono state scoperte montagne perennemente innevate, e la TravelSpaceFarm fa atterrare migliaia di appassionati ogni weekend tra i crateri per godersi settimane bianche paurose.

Abbiamo superato religioni ed odii razziali, la politica e le leggi sono in mano ad un supercomputer infallibile eppure, nonostante questo nuovo rinascimento dell’umanità, c’è ancora chi continua a credere al dio del Flex come misura unificatrice di tutte le tavole.  Chiunque abbia seguito le puntate precedenti ha imparato che ogni tavola ha alcuni aspetti fondamentali, ovvero shape, profilo e core, che determinano carattere e comportamento della tavola stessa.  Avrai capito che esistono tavole con punte morbide e zona centrale più rigida, esistono tavole con rigidità progressivamente maggiore verso la punta, esistono tavole da fresca morbidissime e tavole da park rigidissime.  E tu, piccolo miscredente, vorresti assegnare un numerino a ciascuna di esse per catalogarle secondo una scala ipotetica che ha inventato un tizio probabilmente ubriaco in una capanna dell'Idaho?

 Fosse per me avremmo già potuto chiudere il discorso, ma la scienza ha bisogno di eroi e modestamente posso immolarmi per diventare uno di essi.

Le scale di flex

Partiamo dall’aspetto più evidente della cosa:

-Alcuni marchi catalogano i loro flex da 1 a 10.

-Altri utilizzano scale da 1 a 7.

-In altri casi vediamo sistemi a valutazione, tipo “soft - mid - aggressive”.  Certi, più creativi, hanno un disegnino tipo acceleratore per indicare la rigidità; se la lancetta è nella zona rossa la tavola è più aggressiva.

 E tu continui ad entrare in negozio chiedendo una tavola "flex 4".  Ma che diavolo vuol dire? Bene, sappi che le aziende non si sono mai accordate per definire una scala valida per tutti. E che, aggiungo, nessuna tavola è mai stata messa in un "flexometro" che definisca realmente quanto è rigida. Praticamente le aziende assegnano il flex come SaltBae versa il sale sulla carne.

Rientrando negli aspetti tecnici, se avessi seguito la puntata sui Core sapresti anche che l’utilizzo di inserti in carbonio (o altri materiali) influenza la struttura delle tavole soltanto in alcune zone di esse. Introduciamo quindi il:

Flex differenziato

La stessa tavola con la stessa quantità di carbonio avrebbe lo stesso “numerino di flex” con il carbonio piazzato in punta oppure in coda od ancora in centro. Ma avremmo tre comportamenti della tavola completamente diversi. Quindi dicendo “flex 4” cosa stai cercando di definire? Questa tavola ha magari una zona centrale reattiva e punte morbide, perfetta per appoggi ed ollie, oppure ha una punta morbidissima per inserimenti in curva progressivi e galleggiamento ottimo in fresca ed una coda rigida per uscite di curva aggressive.

Il mondo dello snowboard è vario, affascinante e molto complesso. Come vedi affidarsi ad un solo parametro (per di più fondato su basi sbagliate) porterà molto probabilmente a scegliere una tavola sbagliata, assicuratevi di servirvi da professionisti (tipo noi :D) e, se vi interessa, trovate tutto il necessario per sudiare a fondo la materia prima di scegliere il mezzo che vi farà divertire ore ed ore sulla neve.

Flex torsionale

Visto che tutti vedono la tavola come un oggetto in grado di piegarsi soltanto in maniera longitudinale, parliamo del concetto di flex torsionale.  Esatto, la tua tavola si torce sul suo asse permettendo ai tuoi piedi di lavorare in maniera separata! Questo consente di modificare il raggio della curva, di salvare atterraggi maldestri, di effettuare manovre improvvise... ...è una caratteristica IMPORTANTISSIMA.  E si sente sola, non se la caga nessuno. Il flex torsionale solitamente è morbido nelle tavole dedicate a velocità più tranquille e molto rigido nelle tavole dedicate alle alte velocità. In questo modo verranno rispettivamente concesse molta manovrabilità oppure estrema precisione.  Solitamente un buon flex torsionale deriva dall'utilizzo di sheet di fibra di vetro con meno incroci (possono essere bi-assiali o tri-assiali), ed anche lasciando la zona centrale del core libera da carbonio od altri materiali simili.  

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