Oggi vi parlo di uno di quei prodotti che si vedono una volta ogni dieci anni nel mondo dello snowboard.

Ovviamente sto scherzando.

Parlerò di una di quelle cose che ti fanno dire “mah, sarà utile, funzionerà?” al momento della presentazione, poi la provi e ti rendi conto di avere tra le mani una tecnologia che fino a quel momento non avevi nemmeno immaginato.

Eh già, l’Electra ridefinisce completamente il concetto di maschera.
Rende i precedenti tentativi di lenti fotocromatiche o elettro-oscurate delle barzellette, sforzi veramente inutili rispetto a quello che sono riusciti a realizzare i ragazzi di Out Of.
E ci teniamo a sottolineare che il progetto è completamente italiano, idea, studio, progettazione, test, azienda e distribuzione sono tutti avvenuti/hanno sede in Italia.

L’avevamo in realtà già vista in fase di prototipo, collaboriamo con Out Of da parecchi anni ed abbiamo avuto la fortuna di conoscere il progetto praticamente quando è nato.
Arriviamo al momento nel quale abbiamo indossato l’Electra.
Basta guardare la faccia gongolante del Boss nell'intervista dopo il test per capire, o sono riusciti ad aggiustare la sua Mustang oppure questa maschera deve fare davvero paura.

Guardi verso una zona illuminata, poi volti lo sguardo verso una zona d’ombra.
Non succede nulla.

In realtà una miriade di operazioni gestite da un microchip hanno calcolato, in base ai dati ricevuti dal sensore di luminosità, di quanto scurire-schiarire la lente (il film LCD al suo interno) per farci percepire esattamente la stessa luminosità nei due diversi ambienti.

Ed è stato così veloce che non l’avevamo capito.

Il tuo occhio non subisce sbalzi di luminosità, ogni cosa è della brillantezza giusta, la luce è semplicemente quella perfetta. E fa tutto questo senza che tu ti accorga di nulla.
In una giornata sulla neve è normale passare dalle piste illuminate all'ombra di un boschetto, è normale che la giornata possa annuvolarsi, l'Electra semplicemente ti offre la migliore visione che tu possa desiderare.
Il filtro di base è giallo per amplificare il contrasto in condizioni di bassa luminosità, mentre la specchiatura può essere scelta a piacere

La maschera ha un circuito integrato con un piccolo accumulatore che si ricarica con un pannello solare posizionato in alto, quindi niente batteria.
Pesa pochi grammi in più di una maschera standard, ed il feeling è quello di una maschera standard.



La lente non è particolarmente fragile, va trattata con la stessa cura di una lente normale, ed ha tutti i trattamenti antinebbia, antiriflesso, antigraffio per proteggerla e per garantire una perfetta nitidezza dell’immagine.

Complimenti quindi ai ragazzi di Out Of, che hanno visto lontanissimo ma soprattutto hanno creduto nel loro processo fino alla realizzazione definitiva.