Per anni nella mia infanzia il termine “attacco rapido” era indissolubilmente legato a Rattata, incontrato appena usciti da Biancavilla.

Successivamente, al tempo della mia scoperta dello snowboard, ho conosciuto gli attacchi rapidi veri e propri, ovvero quelli con un sistema di apertura e chiusura facilitati.
Quali sono le differenze tra un attacco normale ed uno rapido?
Quando preferire uno all’altro?
Come si fanno le penne all’amatriciana?

La risposta a queste ed altre domande esistenziali è contenuta nelle prossime, interessantissime righe.

L’attacco rapido ha un sistema di chiusura ed apertura rapido, appunto, azionato da un meccanismo che solitamente, prima di tutto, permette di azionare lo spoiler reclinandolo.

Non parleremo in questo articolo di StepOn e Clicker, in quanto ne abbiamo già parlato e costituiscono a tutti gli effetti un terzo tipo di attacco.

I vantaggi rispetto ad un attacco normale sono quindi la rapidità di entrata e di uscita dall’attacco, recuperando attimi preziosi se dovete correre dietro ad una sciatrice o se dovete arrivare prima delle vostre amiche dal maestro per mettere in mostra le vostre abilità.

L’attacco rapido ha anche degli svantaggi, che tendenzialmente sono:

• prezzi superiori alle controparti standard, a parità di qualità e gamma.
• difficoltà di regolazione del sistema di ingresso
• peso superiore
• difficoltà di ingresso se sullo scarpone o sull’attacco si formano dei blocchi di neve

Le aziende hanno lavorato per ridurre le difficoltà e le tolleranze in ingresso ed uscita dello scarpone, creando sistemi che sollevano il fascione della caviglia quando si apre lo spoiler.
K2, SP e Flow hanno sistemi di questo tipo.

In generale comunque l’attacco rapido rappresenta una alternativa comoda ma più costosa, e sta a voi decidere se conviene investire qualcosa in più per ottenere un piccolo vantaggio di praticità.